“Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?”. Questo potrebbe essere il sentimento del popolo rossoblù verso Vittorio Esposito, il grande ex pronto a tornare nuovamente al Riviera da avversario con il suo Termoli.
Il mondo Samb lo ricorda con la maglia numero 10 nella stagione di Moriero-Capuano e del famoso playoff di Serie C perso contro il Cosenza, campionato in cui Esposito delizia tutti con le sue giocate (5 gol e 8 assist), tanto che la Nord gli dedica addirittura un coro personale (cosa che non succedeva forse dai tempi di Criniti, Borneo o Zerbini-Scandurra).
Questo perché Esposito è sempre stato visto come “uno del popolo”, il talento sbocciato giocando fin da bambino con il pallone nel quartiere di casa. “Il Messi del Molise”, “uno che quando ha voglia la vince da solo”. Tanti gli appellativi che ha ricevuto nella sua carriera, ma alla Samb non si è vista mai quella sregolatezza o carattere fumantino di cui si è sempre parlato.
Il genio, invece, si è ammirato eccome, anche se un pò a correnti alterne e troppo condizionato dagli infortuni. Esposito ha provato a dribblare pure quelli e si è messo a disposizione in condizioni precarie nel ritorno contro il Cosenza pur di sognare la Serie B fino all’ultimo secondo con la Samb.
Impresa non riuscita e lacrime a fine partita davanti a migliaia di cuori rossoblù, prima di un addio che lo ha fatto soffrire (Fedeli disse no al biennale). Quei colori li sentiva dentro, tanto da non esultare quando quasi due anni fa segnò alla Samb con il Notaresco.
Braccia a chiedere scusa e quanti pensieri, perché Esposito alla Samb ha sempre sognato di tornarci. “Quei tempi erano un’altra cosa”… Eh già Vittorio, come darti torto!
